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UNA GIORNATA PER RISCOPRIRE LA GENTILEZZA

Quando un piccolo gesto accende una grande luce

Nella nostra scuola, in tutti i plessi, oggi si è respirata un’aria diversa: più calma, più attenta, più… gentile. Classi, corridoi, ingressi e laboratori si sono trasformati in piccoli “cantieri di gentilezza”, dove bambini e ragazzi hanno lavorato insieme per ricordare a tutti che una parola dolce, un sorriso, un gesto di cura possono cambiare la giornata di chi li riceve – e anche di chi li compie.

In un mondo in cui spesso l’“io” e il protagonismo sembrano avere la meglio, e dove l’esibizionismo dei social ci spinge a mostrare solo il meglio di noi stessi, c’è ancora bisogno di ricordare quanto sia preziosa la sintonia con l’altro. Per questo la Giornata della Gentilezza non è solo una ricorrenza da segnare sul calendario, ma un’occasione per fermarsi, riflettere e ripartire con uno sguardo diverso.

 

Perché c’è bisogno di una Giornata della Gentilezza?

Siamo abituati a correre, a “postare”, a contare like e visualizzazioni. Spesso però ci dimentichiamo che dietro ogni schermo, dietro ogni banco, c’è una persona vera, con le sue emozioni. La nostra società, sempre più veloce e competitiva, rischia di farci perdere di vista il valore dell’ascolto, del rispetto, dell’attenzione verso chi ci sta accanto.

La Giornata della Gentilezza nasce proprio per questo:

  • per mettere in pausa l’egoismo,
  • per ridurre il volume del protagonismo,
  • per alzare quello dell’empatia.

Un gesto gentile non costa nulla, ma ha un potere enorme: riscalda il cuore di chi lo riceve e illumina la giornata di chi lo fa.

 

Cosa è successo nei plessi della nostra scuola

In tutti i plessi dell’Istituto, docenti e alunni hanno dedicato tempo ed energie a questa giornata speciale.

  • In molte classi si sono letti albi illustrati, racconti e brevi storie sulla gentilezza, che hanno dato il via a conversazioni e riflessioni: “Come mi sento quando qualcuno è gentile con me? E quando non lo è?”
  • Su grandi cartelloni sono nati “Alberi della Gentilezza”, dove ogni foglia era un gesto concreto: “Aiuto un compagno in difficoltà”, “Dico grazie”, “Saluto quando entro in classe”, “Chiedo scusa quando sbaglio”.
  • In alcuni corridoi è comparsa la “Bacheca delle parole gentili”, una parete colorata dove ognuno ha potuto attaccare un biglietto, un pensiero, un complimento sincero rivolto a un compagno, a un insegnante, a un collaboratore scolastico.
  • Non sono mancati i laboratori creativi, con disegni, slogan, segnalibri e piccoli messaggi da portare a casa per “contagiare” anche le famiglie con la gentilezza.

Ogni plesso ha declinato il tema a modo suo, ma ovunque il filo conduttore è stato lo stesso: far capire che la gentilezza non è una parola astratta, ma un’azione quotidiana.

 

La gentilezza come scelta quotidiana

Uno dei messaggi più importanti emersi dalle attività è che la gentilezza non è debolezza, né qualcosa di “sdolcinato”: è una forza silenziosa.
Essere gentili significa saper controllare le proprie reazioni, scegliere le parole con cura, accorgersi di chi è in difficoltà, rinunciare a “vincere” a tutti i costi per scegliere di stare bene insieme.

Non solo oggi

La Giornata della Gentilezza, nella nostra scuola, vuole essere un punto di partenza, non di arrivo. Le attività svolte nei vari plessi hanno acceso una luce: ora sta a tutti noi tenerla accesa.

Portare avanti ciò che è nato oggi significa:

  • continuare a usare parole che costruiscono e non feriscono,
  • ricordare che ogni compagno è unico e merita rispetto,
  • impegnarsi a creare un ambiente scolastico in cui sentirsi accolti e al sicuro.

Se è vero che i social spesso premiano chi “fa rumore”, la scuola può e deve essere il luogo dove si impara che la gentilezza fa qualcosa di più importante: costruisce relazioni vere.

 

Alla fine di questa giornata resta una consapevolezza semplice ma potente:
un gesto gentile non cambia il mondo intero, ma può cambiare il mondo di qualcuno.

E, passo dopo passo, forse può davvero rendere migliore anche il nostro.

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